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Dott. Marco Mura - Pedagogista, Educatore Professionale, Specialista in Pedagogia Clinica --- (Attività Professionali) - Percorsi educativi per minori con: difficoltà d'apprendimento (DSA); disagio sociale e/o relazionale; disabilità (progetti L.162/98; LR 20/97). - Creazione e conduzione di progetti educativi per adulti (L.162/98; LR 20/97) - Consulenza Pedagogica Sostegno alla Genitorialità, Parent Training - Consulenza educativa rivolta a professionisti del settore educativo Per informazioni: dott.marcomura@gmail.com

lunedì 20 agosto 2012

Pensiamo ai piccoli per ricordare i grandi diritti

Pensiamo ai piccoli per ricordare i grandi diritti © ®
Attendere la “Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza” per ricordare l'impegno che deve essere garantito ai minori per un futuro migliore, rischia di regalare un presente mediocre a tutti i bambini che non sono tutelati come suggerisce la legge, la pedagogia, la psicologia, la medicina. Ogni anno e per tutte le iniziative si ricorda l'importanza della lotta contro patologie che causano la morte o conducono a stati di disabilità, oppure orientati a valori come la famiglia, l'infanzia, si manifesta contro la violenza sulle donne, ma si dimentica che le date dedicate a questi fondamentali temi non dovrebbero esaurirsi nelle parole dei politici, dei relatori e nelle azioni dei partecipanti agli eventi ma scalfire quotidianamente quella corazza di cui tanti si coprono per proteggersi da argomenti scomodi e impegnativi. Ogni volta che si indice una manifestazione si dovrebbe celebrare il lutto delle mancate risposte positive da parte non solo dei governi ma anche dei singoli individui che non mutano il proprio comportamento e non sensibilizzano chi hanno accanto. I risultati esistono e sono dimostrabili ma l'uomo comune dovrebbe essere maggiormente partecipe in modo da ridurre il divario che separa chi soffre dall'obiettivo desiderato. L'essere umano pecca spesso nella salvaguardia dei diritti dei minori, limitando le risorse disponibili, atte a garantire una crescita armonica dei fanciulli. Rapporto genitori-figli, cultura, sport, ambiente, lavoro, in senso ampio la società dovrebbero infondere sicurezza e garantire un futuro di libertà. L'investimento più grande sono proprio i figli, tutti i bambini del mondo. Quanto gli adulti potrebbero imparare dai bambini. Pensiamo alle loro capacità empatiche, alla loro genuinità, al desiderio di scoperta che li accompagna.
I diritti non si esauriscono dentro se stessi ma vivono all'interno dei doveri. Ma come possiamo chiedere il rispetto di un impegno se non vengono garantiti i presupposti primari? L'uomo, l'adulto, spesso è egoista e se la prende con i più piccoli.
Ancora una volta si commette l'errore di pensare in piccolo e concentrare l'azione sul singolo o sulla categoria. Il singolo non è mai tale se inserito all'interno della società; le categorie servono solo ad azioni specifiche che non possono soddisfare pienamente il risultato atteso perché omettono altre peculiarità fondamentali, non rientranti specificamente in quel determinato ambito. I bambini e gli adolescenti sono un singolo, una coppia (fratelli, sorelle, cugini), un gruppo (famiglia, fratelli, classe, squadra di calcio, cerchia di amici), una parte comune all'esistenza degli adulti (come precedente tappa evolutiva e/o come prole o diversi legami di parentela). Considerato questo aspetto, l'azione verso il singolo fanciullo o diretta alla categoria dei minori si dimostra azione parziale inficiata da una visione miope del tessuto sociale.
Pensare alla famiglia equivale a riflettere sulla genitorialità, sull'essere figlio, fratello ma non solo. Conduce il pensiero verso il mondo dell'istruzione, gli spazi comuni in poter crescere, i contributi alla ricerca in campo educativo e medico.
Non saper cogliere le risorse dei giovani è il più grande errore che una società possa commettere.
Quali bende hanno coperto gli occhi della società davanti a forti disagi che esplodono in comportamenti devastanti? La celebrazione della giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza può forse cancellare ciò che accadde il 20 aprile 1999 negli Stati Uniti nella Columbine High School? E chissà che fine hanno fatto i diritti di tutti quei bambini che non hanno accesso all'istruzione e vengono dilaniati dai morsi della fame o da mine antiuomo, per non parlare poi del mercato della pedopornografia e della prostituzione minorile. Il disagio non ha nazionalità e se non affrontato rischia di diventare senza tempo.
Dove volge lo sguardo la società quando vengono negati i diritti allo studio e al lavoro? Quali diritti garantisce un mondo dove vengono tagliate le ore di sostegno scolastico o ai progetti educativi destinati a bambini e adolescenti in stato di difficoltà? Quale onore per la giovinezza depauperata dalla precarietà? Quali sono le famiglie possibili senza stabilità economica?
I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza passano attraverso il rispetto per l'essere umano, senza stigmatizzazioni, costruendo sin dai primi anni percorsi che elimino la violenza di genere, il razzismo, proponendo l'onestà come linfa vitale.
Dobbiamo ripensare l'infanzia e l'adolescenza in un'ottica presente e futura per evitare un'onerosa eredità per gli adulti di domani.
Maria Montessori ci ricorda che "Se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo".
Largo ai giovani, alle loro capacità creative e rigeneratrici, al loro entusiasmo, ai loro diritti. © ®

Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail: dott.marcomura@gmail.com

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