Nonni
e nipoti nel mondo dell'educazione© ®
Non solo madre e figlio: superata la diade genitoriale, oggi si parla
di triade in cui compare a pieno titolo il padre. Un tempo le
famiglie erano declinate su larga scala generazionale grazie alla
convivenza o alla vicinanza di nonni e zii. Oggi tempi, spazi e stili
di vita hanno allungato le distanze spaziali e talvolta emotive ed
educative delle altre figure parentali.
La famiglia allargata ormai va scomparendo. Il nuovo assetto
familiare offre spesso pochi spazi di incontro con i nonni talvolta
tenuti ai margini della vita dei nipoti. Davanti a scelte di questo
tipo bisogna interrogarsi sul messaggio che intendiamo dare ai nostri
figli circa il valore dei genitori e degli anziani. Un padre o una
madre che denigrano il proprio genitore davanti al figlio in modi più
o meno espliciti offrono un esempio – elemento educativo per
antonomasia – negativo che gli si potrebbe ritorcere contro. In
altri casi osserviamo genitori totalmente deleganti che trattano i
nonni come baby sitter senza orario di lavoro e avanzano pretese di
natura educativa e assistenziale, chiedendo poi conto di quanto fatto
in favore della crescita dei bambini.
Quella del nonno è una figura complementare a quella del genitore
nel percorso educativo e si differenzia per mandato. Un padre e una
madre hanno il dovere (anche costituzionale) di educare in senso
stretto del termine, senza concedere troppi privilegi che potrebbero
trasformare il genitore in genitore-amico, figura negativa fatta di
insicurezza e di instabilità.
I nonni hanno il compito di educare i nipoti ma non di imporre un
sistema normativo e agire al posto dei genitori. Deve sempre esistere
una linea d'azione comune in modo da non creare sovrapposizioni e
attriti. Ciò che a un genitore non è consentito può esserlo per i
nonni, i quali possono permettersi di fare qualche regalo in più,
concedere piccoli e innocui vizi invece vietati dai genitori. Quella
dei nonni è una linea morbida, distante dalle aspettative, ma vicina
ai successi e alle aspirazioni dei nipoti. Un nonno grazie ai nipoti
vive una seconda giovinezza, una seconda paternità ma con diverso
sapore. Meno oneri, più onori come quello ad esempio di essere
tesoriere dei segreti dei nipoti.
Durante l'infanzia i nipoti ricevono cultura orale attraverso i
racconti dei nonni, si appassionano alle loro favole, a storie da
loro inventate, come accade nelle favole de Il Sentiero dei Melograni
(Racconti e Guida pedagogica), in cui la nonna crea sempre una
linea di comunicazione con il nipote per aiutarlo a comprendere
situazioni difficili. I bambini poi adorano conoscere le storie
della loro famiglia, sapere come erano i propri genitori quando erano
piccoli: un valido canale conoscitivo che crea maggiore vicinanza con
il mondo genitoriale. Grazie a questa figura parentale i bambini
esercitano la capacità d'ascolto e l'immaginazione. I nonni
rappresentano la saggezza. Sono anziani, non vecchi, hanno dunque un
valore per la crescita. Talvolta i nonni possono diventare specchio
per i genitori o generare l'occasione per riflettere su errori
educativi del passato e così allentare tensioni ormai datate.
La frequentazione dei nonni, data l'età degli
ultimi, avvicina alle dimensioni della disabilità e della morte,
evento destinale che la nostra società tende sempre di più a tenere
ai margini del presente. Queste sono tutte occasioni in cui un nipote
impara a misurarsi con se stesso e gli altri. Ovviamente le
esperienze vanno di pari passo con l'età. Un bambino piccolo
potrebbe essere traumatizzato da un quadro clinico molto grave in cui
regna la sofferenza.
I nonni sono un simbolo storico della famiglia:
rappresentano le radici.
Per un nipote anche i nonni devono
rappresentare un punto di riferimento. È superfluo evidenziare che
nel caso di persone di dubbie qualità morali o di scarsa
predisposizione al rapporto con i bambini, l'esposizione di
quest'ultimi a soggetti di tale calibro non è positiva ma dannosa.
Di vitale importanza è il mantenimento dei
ruoli. Una nonna non deve diventare la mamma e una madre non deve
pretendere o desiderare che altri ricoprano il suo ruolo.
Nelle giovanissime mamme che a quindici o
sedici anni danno alla luce un figlio troviamo spesso nonni che
riguadagnano il ruolo genitoriale in favore del nipote. Non solo
storie frutto di fantasia ma anche reali raccontano di madri che
fingono per anni di essere le sorelle maggiori e di nonni che
incarnano il ruolo di genitori, perchè mossi dalla vergogna di una
precoce gravidanza. Senza giungere ad aspetti, per così dire,
teatrali della vita famigliare assistiamo a giovanissimi genitori che
passano il testimone ai nonni in modo che siano loro a dare
un'educazione ai propri figli-nipoti.
Essere nonni ogni giorno, essere genitori ogni
giorno così da offrire agli adulti di domani un variegato panorama
sociale: ecco cosa significa educazione intergenerazionale.© ®
Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail: dott.marcomura@gmail.com
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