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Dott. Marco Mura - Pedagogista, Educatore Professionale, Specialista in Pedagogia Clinica --- (Attività Professionali) - Percorsi educativi per minori con: difficoltà d'apprendimento (DSA); disagio sociale e/o relazionale; disabilità (progetti L.162/98; LR 20/97). - Creazione e conduzione di progetti educativi per adulti (L.162/98; LR 20/97) - Consulenza Pedagogica Sostegno alla Genitorialità, Parent Training - Consulenza educativa rivolta a professionisti del settore educativo Per informazioni: dott.marcomura@gmail.com

venerdì 31 agosto 2012

Giochi e giocattoli: giochiamo?

Giochi e giocattoli: giochiamo? © ®

Una famosa casa di produzione ha affidato alla memoria dei compratori uno slogan che ci ricorda che attraverso il gioco si impara. È vero, l'aspetto ludico e quindi divertente facilita l'apprendimento perchè elimina le componenti noiose e difficili da digerire, favorendo una naturale e piacevole acquisizione di nozioni senza che questo atto sia voluto o primario negli obiettivi perseguiti dal giocatore. In tanti libri e seminari si cerca di condurre gli insegnanti a sposare una didattica dinamica, piacevole e accattivante proprio perchè attirando e catalizzando l'attenzione degli scolari si garantisce un più semplice coinvolgimento attivo nelle lezione e un apprendimento meno oneroso per gli allievi. Il gioco o meglio il saper rendere un gioco la lezione diventa arte didattica latrice di successi scolastici. Da pratica caratterizzante l'infanzia a strumento operativo per l'istruzione e l'educazione. La formazione umana sembra essere dunque affidata anche al gioco.
Attualmente vediamo che la tecnologia si è ben radicata in questo campo a tal punto da farci interrogare sul suo effettivo valore per la crescita dei bambini e dei ragazzi.
Attraverso il gioco il bambino impara le prime nozioni su di sè, gli altri e l'ambiente. È un modo per esplorare e sperimentare che incrementa il bagaglio conoscitivo dell'essere umano.
Gioco funzionale, simbolico, di finzione sino ad arrivare alla pura creatività prestata alla sfera ludica con l'ideazione di giochi strutturati (composti da regole) e la costruzione di giocattoli.
Gioco e regole, vita e regole. Le norme non si decidono strada facendo perchè nessuna attività o competizione può essere regolarmente svolta senza che esistano dal principio delle basi stabili che sorreggano il gioco. Nell'odierna società privata di spazi liberi, con tanti pericoli per le strade, dove i videogiochi hanno acquisito un predominio quasi totale, i giochi all'aria aperta, in contesti informali, non gestiti da istruttori o da altre figure adulte sono quasi scomparsi. Computer e console non devono essere messe all'indice. A gestire male questi strumenti siamo noi che non riusciamo a dedicare loro un tempo adeguato e lasciamo che ci assorbano per grandi porzioni della giornata. Difficoltà nel gestire il tempo libero e scarsa competenza nel comprendere il livello di qualità delle attività scelte. La manualità è andata persa, nessuno costruisce i propri giocattoli. Solo nelle scuole e nei centri d'aggregazione giovanile è possibile compiere simili esperienze. Fine motricità e creatività nel cybermondo non trovano alloggio.
Bambini e adolescenti estranei al mondo della costruzione del proprio divertimento (giochi e giocattoli) presentano maggiori difficoltà nel coinvolgere o sentirsi coinvolti dai genitori. Quale richiesta d'aiuto verso un padre o un madre nella raggiungimento di un determinato obiettivo? Il superamento dell'ultimo livello di un videogioco? Forse ora capita anche questo, ma si tratta di un dato che non lascia traccia di sè, al contrario di un manufatto di legno o diverso materiale che consente la condivisione di maggiori energie, la cooperazione e la felicità di aver dato forma alla materia, entrando così nel personale "museo dei giocattoli".
Oltre che nella costruzione anche nei giochi di gruppo è possibile vivere esperienze con i propri genitori, zii e nonni. Una diversa modalità per favorire o incrementare la reciproca conoscenza. Da grandi i bambini ricorderanno queste esperienze e riconosceranno la presenza dei genitori nel bene se mamma e papà non hanno creato eccessive pressioni e nel male se sono stati fonti di ansia.

Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail: dott.marcomura@gmail.com

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