Al
miglior (s)offerente. Quando il benessere viene messo all'asta © ®
E se
il benessere fosse messo all'asta? Chi può credere veramente che sia
possibile valutare positivamente una società che non offre a tutti
le stesse condizioni per poter raggiungere gli stessi obiettivi? Le
persone che non hanno mezzi economici sufficienti non possono che
affidarsi esclusivamente ai finanziamenti pubblici per alleviare le
sofferenze e possibilmente essere affiancati in un percorso che li
conduca a stare meglio facendo, magari, capo alle proprie capacità.
Che si tratti di un aiuto di tipo medico, assistenziale, educativo o
psicologico ora poco importa, ma con la carenza di fondi economici
congrui alle situazioni individuali il povero continua a pagare
doppiamente le proprie difficoltà e così il disagio cresce
allargandosi a dismisura.
Una
politica che non concentra la propria attenzione verso le forme di
disagio non ha a cuore la nostra Costituzione. Se per star meglio è
necessario trovarsi in un forte stato di difficoltà allora non dobbiamo
che attendere il peggioramento della situazione o, nella migliore
delle ipotesi, il cristallizzarsi dello status quo personale e/o
familiare, che con l'avanzare del tempo può condurre a maggiori
sofferenze. Allora premiamo solo chi presenta una maggiore difficoltà
quotidiana e speriamo che chi non sta poi così tanto male non
peggiori per non gravare ulteriorimente sullo Stato. La ricchezza non dà salute, ma
chi dispone di maggiori guadagni può compensare le mancanze di una
politica che finanzia esiguamente il motore del benessere. Il diritto alla salute è per tutti e prescinde dalle codizioni economiche. Non è intelligente pensare solo in termini di difficoltà riscontrate e sulla base di finanziamenti che negli anni diminuiscono sempre più. Promuovere l'assistenzialismo equivale a svalorizzare la persona e renderla sempre meno indipendente. Se a comandare sarà sempre il denaro e il desiderio di risparmiare sul benessere altrui, la società dovrà poi fare i conti con il proprio fallimento.
Un
appuntamento mancato con la crescita del singolo, della famiglia,
della società.
E dire che stiamo parlando dell'acqua calda! Dal
sapere al volere - fortemente - che determinate situazioni siano
prevenute, per passare poi al prendersi cura con professionalità di
ogni persona. Nell'altro non si deve vedere un portatore di problemi,
una fonte di guadagno economico o un possibile elettore: gli altri
costituiscono le fondamenta della società. Vacillare per poi
crollare è una scelta, non una conseguenza di una realtà non compresa o mai scoperta.
Cari
Governi, Vi trovate al potere per
servire il Popolo, senza esclusioni.
Credete forse che chi soffre sia da considerare semplicemente il più debole o debba invece essere a buon diritto ritenuto un essere umano che come gli altri deve essere costantemente tutelato e valorizzato?
Credete forse che chi soffre sia da considerare semplicemente il più debole o debba invece essere a buon diritto ritenuto un essere umano che come gli altri deve essere costantemente tutelato e valorizzato?
Per
stare bene, prendete posto e, mano al portafogli, fate la vostra
offerta. In base a quanto lo Stato vuole investire su ognuno di voi e
facendo capo alle vostre disponibilità economiche raggiungerete
forse il tanto desiderato benessere; in caso contrario ricordatevi
che i soldi, qualsiasi sia la loro provenienza, non danno la felicità
e neanche la salute.© ®
Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail: dott.marcomura@gmail.com
www.crescereeducati.blogspot.com
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