Percorsi
di riflessione per crescere come genitori
Oggi, più che in passato, la pedagogia e tutti coloro che si
occupano di educazione a livello professionale e familiare, sono
chiamati ad un rapporto più attento con gli elementi che entrano in
gioco nella crescita della persona. In particolar modo stiamo
assistendo a rapide trasformazioni nell'ambito familiare: una sfida a
cui occorre rispondere con puntualità. La famiglia rappresenta un
microcosmo che non può risolversi nelle dinamiche interne ad essa,
dal momento che la società la contiene e che il nostro campo
d'azione non si limita a ciò che possiamo trovare al di fuori della
porta di casa, nella scuola, ma implica un mondo di idee ed
insegnamenti che viaggia anche attraverso gruppi informali e mass
media, come televisione e internet. Non si tratta di restare in
attesa di meri insegnamenti o di consigli che suonano come dogmi, ma
di percorre una strada che conduca alla scoperta e alla riscoperta
delle proprie risorse, in modo tale da ricoprire con consapevolezza
il ruolo di genitore. Rompere la solitudine interna alla famiglia e
alle famiglie, creando condivisione di esperienze e saperi in un
luogo sicuro, lontano dal giudizio, governato dalla comunicazione
democratica, riconoscendo pari valore e diritti a tutti.
Il termine consulenza non rende l'idea del modo con cui viene
affrontato il lavoro insieme ai genitori e alla costellazione
familiare, in quanto dal punto di vista pedagogico e pedagagogico
clinico ridurre un incontro con l'altro in termini di elargizione di
consigli avrebbe da un lato la presunzione di rapprensentare la
ragione e l'infallibilità del professionista a discapito della
fallibilità del genitore e, dall'altro, spoglierebbe madri e padri
delle proprie risorse personali messe in campo sia per la propria
crescita che per quella della coppia e della famglia. I percorsi di
potenziamento e crescita delle competenze genitoriali, sono in primo
luogo dedicati alla conoscenza di se stessi come genitore slegato
dal/dalla partner e come coppia affettiva e educativa. Prendendosi
cura di se stessi, imparando ad osservarsi e a mettersi in gioco, i
genitori possono riscoprirsi adulti con grande curiosità nei
riguardi del mondo. Tutto è in evoluzione: lo è il singolo, la
coppia, la famiglia e la società. In base a questo assunto diventa
improduttiva la staticità e la rigidità che spesso accompagna gli
stili educativi interni alla famiglia. Retaggi antichi, schemi
riproposti attraverso esperienze passate (“con l'altro figlio ho
sempre fatto così”), eredità educative impiegate come soluzione
automatica non ponderata e tante altre modalità di relazione
educativa.
Il pedagogista accompagna, sostiene, offre uno sguardo differente e
facilita il genitore nelle sue riflessioni e azioni grazie al
riconoscimento del suo potenziale e delle spinte verso un continuo
rinnovamento delle proprie capacità. Sono contrario a tutte quelle
strade che conducono esclusivamente ad un semplice insegnamento di
tecniche da applicare, che attualmente prendono il nome di tutoring
educativo, parent training, coaching – vale a dire la classica
consulenza educativa - che mettono in rilievo le competenze
metodologiche del professionista e non offrono uno spazio di
confronto, crescita e valorizzazione per madri e padri. Consulenze
educative sì, ma non slegate dai percorsi pedagogici che guardano
l'altro come soggetto capace, portatore di valori e abilità. Un
lavoro in sinergia con la diade genitoriale o con il singolo
genitore, per arrichire il bagaglio educativo e fortificare la
persona. Diventare una figura educativa surrogata che imita un
professionista, a mio avviso, non paga. Conoscere e comprendere il
singificato di alcuni approcci educativi è utile, ma senza un
adeguato percorso personalizzato per il genitore ci troveremo davanti
ad un soggetto con compenteze professionali molto approssimative,
privato di tante opportunità di cambiamento costruttivo nella
relazione affettiva e educativa con i propri figli. I compiti a casa
sanno tanto di ammaestramento e pertanto non offrono garanzia di
esito positivo. Si impara ad essere genitori non attraverso un corso
ma con la conoscenza di noi stessi, del Noi della famiglia.
Presupposto fondamentale dei percorsi pedagogici rivolti ai genitori
e alla costellazione familiare risiede nella disponibilità a
mettersi in discussione, senza la ricerca di colpevoli o la
santificazione del proprio operato. Solo abbandonando ogni forma di
resistenza e convinzione di infallibilità è possibile diventare
osservatori obiettivi del passato e del presente, garantendo di
conseguenza maggiori opportunità di crescita al futuro dei propri
figli, della propria famiglia.© ®
Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail: dott.marcomura@gmail.com
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