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Dott. Marco Mura - Pedagogista, Educatore Professionale, Specialista in Pedagogia Clinica --- (Attività Professionali) - Percorsi educativi per minori con: difficoltà d'apprendimento (DSA); disagio sociale e/o relazionale; disabilità (progetti L.162/98; LR 20/97). - Creazione e conduzione di progetti educativi per adulti (L.162/98; LR 20/97) - Consulenza Pedagogica Sostegno alla Genitorialità, Parent Training - Consulenza educativa rivolta a professionisti del settore educativo Per informazioni: dott.marcomura@gmail.com

martedì 7 agosto 2012

Educazione e Salute Mentale

Educazione e Salute Mentale ©

Il concetto di salute mentale produce riflessioni profonde sulla complessità dell'essere umano. Terreno sconfinato, centro operativo, elemento distintivo per la sua evoluzione, il cervello rappresenta la sfida più impegnativa. Un organo che regala soddisfazioni e crea malumori. È sufficiente pensare all'appagamento che si prova davanti a un successo intellettivo e alle emozioni negative esperite davanti a compiti difficili a cui non troviamo soluzione. Non essere brillanti in certi campi del sapere può essere facilmente assimilato come dato di fatto, ma quando la propria vita viene messa a dura prova da allucinazioni, fobie, stati depressivi profondi, condotte pericolose difficilmente controllabili, allora subentra una delle più grandi imprese che l'uomo deve compiere. Il riferimento d'obbligo è quello verso gli specialisti (educatori professionali, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali), la persona colpita dalla patologia e la propria famiglia.
Certe volte si cercano le cause della patologia psichiatrica nello stile di vita della persona o si fanno circolare voci circa l'uso di sostanze psicotrope che hanno lasciato un segno indelebile nella persona (“Quel ragazzo ha preso un allucinogeno in discoteca e da allora si è ammalato!”). In certi casi questa ipotesi risulta vera – con le dovute precauzioni - perchè l'uso di droghe può fare emergere una patologia latente.
Nel lavoro con le famiglie può capitare che qualcuno muova accuse verso il soggetto con disagio psichico alludendo a stili di vita o a mancanze verso determinati doveri i quali hanno causato l'insorgere della malattia.
In Italia, con la chiusura dei manicomi ad opera della Legge Basaglia (Legge n° 180 del 1978) sono nati i Centri di Igiene Mentale (CIM), mutati poi in Centri di Salute Mentale (CSM), sempre gestiti dalle ASL. Oltre al servizio pubblico esistono strutture private convenzionate che offrono centri diurni e residenziali, case famiglia, gruppi appartamento e progetti di vario genere. Troviamo inoltre educatori professionali che, in regime di libera professione, operano in favore della promozione della salute psicofisica delle persone mediante fondi pubblici come quelli garantiti dalla Legge n° 162/98 o attraverso convenzioni private (contributo della famiglia).
Nei telegiornali o sui quotidiani incontriamo acronimi come TSO e OPG. Il trattamento sanitario obbligatorio (che ha sostituito il ricovero coatto) è una procedura medico-giuridica che obbliga una persona a cure o ricoveri per tutelare la propria e – in certi casi – altrui incolumità.
Invece l'OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) – ex manicomio criminale - è un luogo di detenzione che accoglie sofferenti psichici che hanno commesso reati in violazione al codice penale. Questi sono gli aspetti che più rientrano nelle conoscenze base dei non addetti ai lavori e che quindi vanno a contaminare una visione corretta e ampia delle persone con disagio psichico.

I progetti educativi nell'ambito della salute mentale variano non in base alla patologia, ma, come per tutti i percorsi di crescita, in relazione alle difficoltà e ai punti di forza del soggetto.
Su una base generica possiamo elencare alcune tipologie di intervento che vedono impegnato l'educando a guadagnare nuovamente la capacità di gestire il proprio spazio di vita, il denaro, la cura del proprio sé, le competenze socio-relazionali, le emozioni, l'orientamento nelle scelte per il futuro; oltre a un lavoro sulla comprensione della patologia, del valore della terapia farmacologica, psichiatrica, di quella educativa e psicoterapica. Strade e modalità sono varie perchè l'umanità non possiede cloni ma esseri unici ed irripetibili.
Chi opera nel settore della salute mentale vive a contatto con la sofferenza. Una sofferenza particolare perchè chi è colpito da patologie come, ad esempio la schizofrenia, soffre doppiamente: da un lato per il male vissuto e dall'altro perchè comprende la situazione in cui versa. È necessario infatti fare in modo che l'individuo non cada in stati depressivi e che mantenga un ruolo attivo nel progetto riabilitativo e nel quotidiano al fine di evitare involuzioni o il cristallizzarsi della situazione. Ansia, fobie, allucinazioni, gli stati umorali devono essere affrontati e compresi in quanto cercano sempre di dominare la persona. Gesti e azioni semplici con il loro predominio possono risultare imprese titaniche e far così aumentare il disagio e depauperare inoltre l'autostima della persona sino ad indurla a ritenersi incapace di reagire.
Chiudo questo intervento senza polemiche circa gli esigui contributi offerti ai percorsi riabilitativi tra cui quelli destinati alla Legge n° 162/98 ed invitandovi a leggere “Benvenuti in psichiatria. Storie e incontri di straordinaria follia” di Giovanni Casula, educatore professionale, che vi farà affrontare un viaggio - senza tecnicismi - all'interno del Servizio di Psichiatria (SPDC). Nessuna fredda teoria: solo uno sguardo umano in prestito a chi vuole conoscere e capire l'essere umano. ©

Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail dott.marcomura@gmail.com





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